#GO / La “talpa” di Sardinia Post: breve lezione di giornalismo

Per i corridoi della Regione si aggira un fantasma…

di Alessandro Baldasserini> Talpa1

Finto

Colgo l’esilarante e immaginifica occasione per raccontare un aneddoto fin qui inedito: e chiamo a testimonianza di ciò l’amico Pasquale Li Puma – ex dirigente del Geoparco Unesco delle Madonie – suo malgrado involontario protagonista.

Febbraio 2014, a un mese dalla risolutiva riunione di Sobrarbe (Spagna) dove si sarebbero decise le sorti del Geoparco della Sardegna dopo il “cartellino giallo” del 2011 che diede poi vita al “Presidio di via Oslavia”: o “verde” o “rosso”, rien ne va plus. Un furibondo Nickolas Zouros (coordinatore dell’European Geoparks Network) si catapulta a Roma e convoca i vertici dei geoparchi della Rete nazionale: vuol sapere “chi passa i documenti riservati a Baldasserini” che #GO regolarmente pubblica… I dirigenti italiani si guardano smarriti: nessuno di loro ha un “alibi”, come accade solo agli innocenti, e si scagliano accuse e sospetti l’un contro l’altro. Dopo oltre due ore di “vivace” discussione, Zouros è costretto a ripartire con le pive nel sacco. Agosto 2015: mi trovo a Cabernardi, durante un convegno del Parco Minerario dello Zolfo delle Marche che coordino e presento, amabilmente a tavola con Li Puma e la sua signora, purtroppo dolorosamente scomparsa tempo fa. Chiacchierando del più e del meno, Pasquale pensa di confidarmi quanto avvenuto un anno e mezzo prima, ma io lo blocco subito: “Guarda che so tutto già da quel pomeriggio”. Stupito (e scettico) ribatte: “Eh, dai su… Era un incontro riservato”. E io: “Te lo dimostro: pensi, signora, che quel giorno ci fu persino chi accusò suo marito di essere lui la talpa che mi passava le notizie”. Con la forchetta rimasta sospesa a mezz’aria per la sorpresa, Li Puma si voltò di scatto, bocca aperta e occhi sbarrati: “E’ vero! Ma tu come fai a saperlo?”.

Come spiegai a Pasquale, Zouros era partito con il piede sbagliato ponendo la domanda “sbagliata”: non doveva chiedere chi bensì perchè qualcuno passava – e passa tuttora – documenti riservati proprio al sottoscritto per la pubblicazione. Chi ci segue e legge da anni, e ormai ne sono passati ben 12, conosce in gran parte la risposta: la nostra autorevolezza deriva dalla nostra credibilità. Accurata ricerca e verifica delle “fonti”, una ramificata e qualificata rete di collaboratori che ci consente di dare notizie in “anticipo” – ancor prima che avvengano – e che poi puntualmente si avverano. E quando pubblichiamo delle (rare) inesattezze, non aspettiamo le smentite o rettifiche: lo scriviamo subito noi, chiedendo scusa ai lettori.

Restando al Parco Geominerario: chi parlò, con dovizia di particolari, di Sardexit Unesco cinque mesi prima del “cartellino rosso” del 2019? Chi pubblicò in esclusiva il Rapporto delle Commissarie Unesco, venti giorni prima della “sentenza” di Siviglia? Chi diede per primo la notizia dell’espulsione dall’Unesco Global Geoparks? E quella del commissariamento del Parco, con il relativo documento del Ministero dell’Ambiente? Il rinvio a giudizio di Ciro Pignatelli, la nomina del nuovo Direttore del Parco con annessa graduatoria della Commissione esaminatrice, la Relazione della Corte dei Conti, e avremmo perfino potuto pubblicare il famoso “Rapporto MEF” se non fosse stato un malloppone…: quanti esempi devo fare ancora, come peraltro ben sanno gli amici ex ATI-Ifras? E quindi, quante “talpe” che fingono di chiamarsi Alessandro Baldasserini – come scrive Sardinia Post – ci sarebbero in giro per i corridoi della Regione, del Parco, del Ministero, della Procura, della Corte dei Conti, dell’ASPAL e financo dell’Unesco?

Invece di riconoscere la pazienza e la bravura – sì, la bravura! – nel cercare e trovare le notizie e ottenere documenti riservati, si inventano improbabili congiure e fantastici complotti e si arriva addirittura a negare l’esistenza di chi questo mestiere (ormai chiamarla professione è un’offesa al pudore) lo svolge da oltre quarant’anni. Non domandate come #GO è riuscito ad avere le lettere tra Chessa e Dalton: chiedetevi piuttosto perchè voi non ce l’avete. Nel romanzare chissà quali “intrighi di Palazzo”, non vi è nemmeno venuto in mente che a fornirci il carteggio tra l’Assessore e l’America’s Cup Event avrebbe potuto essere la stessa organizzazione della Coppa America…

Conosco Guido Paglia – il Direttore di “Sardinia Post” – dai tempi di Roma e lo reputo un ottimo giornalista. Ha un solo difetto (come gli dissi una volta incontrandolo in treno, complimentandomi per la sua fresca nomina): è laziale. E della Lazio è stato per diversi anni responsabile della comunicazione. Così come seguo e leggo gli articoli, sempre interessanti, di Alessandra Carta. A cui ricordo solo tre cose: 1) il BloGo non è “spuntato” fuori chissà quando e da dove, informati prima di scrivere stupidaggini; 2) quando si “saccheggia” un articolo si cita sempre la “fonte” da cui si attinge, impara; 3) hai il mio numero di cellulare, come io ho il tuo, una volta mi hai telefonato anche se poi mi hai bloccato su WhatsApp, non so perchè e francamente non mi interessa: ma una chiamata non la potevi fare prima di esporti a questa figuraccia? Comunque, grazie per la pubblicità gratuita che ci hai fatto: forse non lo sai, ma sei una vera amica. Senza rancore, la tua “Talpa”. Post scriptum: se il mio numero l’hai cancellato, te lo ridò volentieri, 329 2633035. A la prochaine, madame.

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