#TV / “In viaggio con Barbero” nel Parco delle Colline Metallifere

Il 1° Maggio in prima serata su “La7” lo speciale in occasione del 70° anniversario della tragedia mineraria di Ribolla

il BloGo.com

“La mattina del 4 maggio 1954, nella miniera di lignite della Montecatini a Ribolla (Roccastrada), poco dopo le 8.30 avvengono due esplosioni di grisou nella zona “Camorra sud”, la parte più recente del bacino minerario. L’esplosione percorre le gallerie, con un’onda d’urto fortissima che distrugge tutto quello che incontra. Le fiamme divampano, la temperatura delle gallerie, normalmente intorno ai 40 gradi centigradi, sale intorno ai 100-110°. La nube di polvere che si crea rende difficoltosa la respirazione anche ai minatori degli altri reparti. Una tragedia in parte annunciata, perché nei giorni precedenti – come testimonia l’inchiesta aperta dalla Cgil subito dopo la tragedia – alcuni segnali avrebbero dovuto mettere in allarme la Montecatini, proprietaria del giacimento. A seguito della riapertura di due gallerie, sigillate da quasi un anno a causa di un’esplosione che aveva provocato il ferimento di due operai, si verifica, il 3 maggio, un incendio, che la mattina del 4 non è ancora stato domato. Nonostante ciò, la direzione della miniera decide di far entrare regolarmente al lavoro la squadra di operai del primo turno. Per questo al momento della tragedia nel pozzo Camorra sono presenti 47 operai (4 dei quali inviati proprio per spegnere l’incendio) e solo 4 di questi si salvano”.

LE VITTIME

L’esplosione costa la vita a 43 lavoratori:  Dino Anselmi, Pietro Baldanzi, Enzo Benvenuti, Ledo Betti, Sirio Bonacchi, Ilo Borri, Giovanni Calabrò, Giotto Campanelli, Nello Castellani,  Alisio Civilini, Alfredo Conti, Lucio De Marco, Francesco Femia, Gino Ferioli, Santo Ferrara, Inerio Gambarelli, Antonio Gasperoni, Marino Giovannelli, Amleto Luschi, Serafino Magnanelli, Silvio Monti, Giovanni Pallini, Antonino Passalacqua, Ferruccio Petri, Pietro Pietrini, Alideo Pineschi, Angelo Pretelli, Emilio Rossi, Igino Salvestroni, Licio Santucci, Cristoforo Sberna, Antonio Scapigliati, Primo Sebastiani, Silvano Simonelli, Orlando Sirianni, Giuseppe Stacchini, Mario Tani, Aurelio Taviani, Marcello Testini, Atlante Ticci, Rolando Tognozzi, Ildo Turacchi, Angelo Vannini.

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GAVORRANO – Mercoledì 1° Maggio sull’emittente tv LA7 alle ore 21.15 va in onda “In viaggio con Barbero – Lavoro e Schiavitù”. Un programma condotto dal noto storico Alessandro Barbero dedicato alla scoperta del valore e significato del lavoro, in occasione del 70° anniversario della tragedia mineraria di Ribolla.

Tra i luoghi visitati dal programma anche il Museo minerario in galleria a Gavorrano presso la Porta del Parco Nazionale delle Colline Metallifere – Tuscan Mining Unesco Global Geopark. Un’occasione da parte dello storico e scrittore, di raccontare quello che è stato il duro lavoro nelle miniere e il sacrificio dei minatori. Telecomando pronto, da non perdere !
Nelle foto: Alessandro Barbero con la direttrice del Parco Alessandra Casini  durante le riprese della trasmissione all’ingresso della galleria.

“Quel 4 Maggio cinico e baro”

di Alessandro Baldasserini

Il Destino, si sa, a volte è “cinico e baro”: l’Italia che si stava risollevando dalle macerie della 2° Guerra Mondiale, e stava ponendo le fondamenta per quel “Miracolo economico” grazie al quale (inconsapevolmente) ancora oggi viviamo di rendita, fu colpita e stravolta – nel giro di 5 anni – da due immani tragedie. Sempre lo stesso, stramaledetto, giorno: il 4 maggio. La prima, nel 1949, segnò profondamente il Paese: l’aereo che riportava il “Grande Torino” a casa si schiantò contro la Basilica di Superga; tutti morti: giocatori, dirigenti, giornalisti al seguito. Essa fu la fine del “Sogno”: una squadra “invincibile”, ammirata da tutti al di là delle “bandiere” di appartenenza, che rappresentava il riscatto di una Nazione (10 giocatori su 11 formavano la Nazionale) “vinta” ma mai doma, sospinta dal gramsciano “ottimismo della volontà” verso la riscossa. La seconda, invece, fu la “fine dell’innocenza”: perchè si scoprì che, dietro le parole “solidarietà” e “sacrificio comune” (oggi si direbbe “resilienza”), si celavano subdolamente anche cinici approfittatori e speculatori, come le società minerarie.

Per un curioso, paradossale e “consolatorio” riflesso pavloviano, negli anni e decenni successivi la tragedia di Ribolla venne definita “la Marcinelle italiana”: come a dire “vedete? Sono sciagure che possono, purtroppo, capitare a tutti”… Salvo il piccolo particolare che quella di Ribolla era avvenuta tre anni prima. Ecco perchè la Memoria è importante.

Da quella vicenda, lo scrittore maremmano Luciano Bianciardi ebbe l’ispirazione per scrivere il suo capolavoro letterario: “La vita agra”. Che nel 1964 divenne un film, regia di Carlo Lizzani, con Ugo Tognazzi, Giovanna Ralli e un giovane artista alle prime armi: Enzo Jannacci. Un film di denuncia (i responsabili della società erano stati, ovviamente, tutti assolti) duro, aspro: che la RAI non ha mai mandato in onda sulle sue reti. Già, chissà perchè…?

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