#CULTURA / Efisia Podda, la “star” di “In questo mondo”

Il docu-film della regista Anna Kauber premiato al Torino Film Festival e al Maxxi di Roma come miglior pellicola italiana: un affresco sulla condizione femminile con un’autentica protagonista

efisia, la “rezdora” sarda

di Alessandro Baldasserini

(REZDORA: in dialetto emiliano, letteralmente la “reggitora” o “colei che conduce” la vita familiare)

EFISIA

Solo chi non ha la fortuna di conoscerla può rimanere stupito (questo vale soprattutto per i presunti “maschi”) che Efisia Podda da Arbus sia diventata, nel giro di pochi mesi, una vera e propria “star” del cinema italiano.

Mentre il pluripremiato (e osannato anche dalla stampa estera) docu-film “In questo mondo”, della regista Anna Kauber, che narra le “storie parallele” delle donne-pastore dalla Sardegna al Piemonte, dalla Maremma all’Emilia Romagna su su fino al Friuli Venezia Giulia, continua a mietere applausi e successi, i riflettori si sono accesi – e non poteva essere altrimenti – su questa arzilla signora che ho avuto il piacere d’incontrare ormai più di sette anni fa e che mi onora della sua generosa amicizia. La sua prorompente vitalità, la sua contagiosa gioia di vivere – “malgrè tout” – sono rimaste tatuate nel cervello e nel cuore degli spettatori. Che, grazie ai “social” – che in realtà Efisia non usa, ma ci pensa sua figlia Albina, nominata sul campo sua “attaché de presse” – la cercano e la salutano da ogni angolo della Penisola.

Ce lo conferma anche Anna Kauber, da noi raggiunta al telefono nella sua Parma: “Questo docu-film racconta e celebra la vita-vissuta di tante donne, che con il loro coraggio e la loro pragmatica inventiva hanno saputo creare e realizzare, tra mille difficoltà, un’importante impresa economica e sociale. C’è un “fil-rouge” che le connette, fatto di passione e orgoglio, e che grazie ai social-network si espande a macchia d’olio e le tiene in contatto quando – fino a pochi mesi fa – neanche sapevano dell’esistenza l’una dell’altra. Però è innegabile che Efisia abbia colpito e contagiato tutti e tutte con il suo vigore: una vera forza della Natura. Se fosse nata in Emilia Romagna sarebbe stata un’autentica Rezdora”.

Complimenti ad Anna e un forte e sincero abbraccio a Efisia: questo vuol essere il regalo nell’Uovo di Pasqua da parte di #GO. Standing ovation.

POST SCRIPTUM: una tirata d’orecchie alle Istituzioni e Associazioni culturali della Sardegna. Cosa aspettate a proiettare “In questo mondo” in giro per l’Isola?

“In questo mondo” delle donne-pastore

Nostro servizio particolare

Il documentario racconta la vita delle donne pastore in Italia ed è il risultato di un viaggio in solitaria della regista Anna Kauber, durato più di due anni: circa 17,000 km percorsi attraverso tutta l’Italia, effettuando un centinaio di interviste rivolte a donne di età compresa tra i 20 e i 102 anni. La figura del pastore, nell’immaginario e nella simbologia più diffusa, è sempre stata associata al genere maschile. Nonostante il diffuso scetticismo – se non l’esplicita opposizione della cerchia personale così come di quella pubblica – la
ricerca dimostra tuttavia quanto il settore dell’allevamento ovi caprino si stia femminilizzando. Mosse da una forte, appassionata determinazione, sempre più donne scelgono di svolgere questo lavoro di cultura tradizionale patriarcale, superando ogni difficoltà e accettandone le sfide e le fatiche. Le donne pastore impegnate quotidianamente nella cura dei loro animali vivono spesso sole, ma anche con compagni e con la loro famiglia, pienamente coinvolte nelle attività sociali e economiche della comunità in cui vivono. Il film è la raccolta corale dei vissuti di alcune di loro, espressi con vivacità e semplicità nei contesti della loro vita quotidiana, fra animali e vegetazione, in una immersione totale nei suoni, nei profumi e nelle luci dell’elemento naturale delle Terre Alte. Nasce quindi dalla personale esperienza della regista che ha vissuto con loro per qualche giorno, seguendo ogni fase del lavoro – dalle lunghe ore del pascolo, all’accudimento in stalla e a tutte le altre attività giornaliere – nella gioiosa condivisione e nello scambio reciproco e approfondito delle narrazioni. I legami di amicizia e affetto che si sono creati sono diventati la linea narrativa, intima e spontanea, che ci introduce alla comprensione delle motivazioni delle protagoniste, alla fatica e alle difficoltà così come alla consapevolezza e soddisfazioni della loro scelta. Il documentario apre quindi lo sguardo su questo mondo poco conosciuto, interpretato secondo il distintivo approccio
femminile nella cura: degli animali e dei luoghi abbandonati della montagna, dei quali preservano la straordinaria biodiversità animale e vegetale. Nel mantenimento dei saperi di questa pratica lavorativa millenaria, alimentata dalle nuove istanze e consapevolezze della contemporaneità, le donne pastore preservano i nostri paesaggi d’alta quota, custodendo l’immenso patrimonio materiale e immateriale del nostro Paese, con l’intento – insito nella visione femminile della vita – di riconsegnarlo alle generazioni future
nella sua feconda, magnifica interezza e unicità.

“in questo mondo”

Regia di: ANNA KAUBER

KAUBER

PREMI:

“Miglior documentario italiano”: 36° TORINO FILM FESTIVAL

“Miglior documentario italiano dell’anno”: ExtraDocFestival MAXXI di ROMA

“Best Documentary Feature”: NEW YORK FILM AWARDS

“Menzione speciale in recognition of excellence in filmmaking”: LOS ANGELES FILM AWARDS

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